sabato 27 giugno 2015

CAPITAN NAUFRAGIO

Ho deciso cosa fare.
Aspirerò a diventare Capitano
di una nave, da crociera possibilmente,
specializzato in abbandono, dopo il naufragio.
Grande responsabilità, da non sottovalutare,
sulle spalle avrò accuse abbastanza gravi.
Farò così, prima di pubblicare
un mio prossimo libro,
così d'aver poi la sicurezza
di vendere un mare di copie.
Una raccolta di anime, sopravvissute,
di anime segnate e morti annegati,
di anime che sempre si porteranno dietro
quel film maledetto dal finale crudele.
Tanto che importa se hai fatto del bene,
se hai fatto del male,
la gente comunque ti seguirà, perchè famoso.
Farò così, da vincitore
sfoglierò le pagine in faccia a chi mi applaudirà,
e contento e con soddisfazione
ringrazierò per l'occasione.
Così ho deciso, l'udienza è conclusa,
aspirerò a diventare
Capitano di una nave.

lunedì 22 giugno 2015

A cosa servono .. i concorsi? A vincerli.

21.05.2015 - Soddisfazioni e gioie che arrivano. Oggi c'è stata, presso la sede dell'Associazione Culturale ChiAma Milano, per conto dell'Associazione Culturale Unicamilano, la Giornata di Premiazione per le ultime due tappe del Torneo Unicamilano 13/14: Premio S.Carlo Borromeo 2°ediz. / Premio Unicamilano 2°ediz., alle quali ho partecipato.
- Menzione d'onore per l'opera 'Crederci' nella sezione poesia italiana a tema libero, Premio S.Carlo Borromeo.
"La brevità estrema dell'ode non impedisce alla stessa di essere efficace e di lanciare il significato dell'esistenza umana, una serie di occasioni che troppo in fretta si perdono senza essere vissute."
- Menzione d'onore per l'opera 'A cosa servon le parole' nella sezione libro poesia edito, Premio Unicamilano.
"L'interrogativo dell'opera è posto dall'autore declinando una ritmica in forma di canzone, a tratti tradotta nell'idioma più vicino, ma sempre presente e di forte impatto emotivo."
- Primo Classificato con l'opera 'Una vita .. un attimo ..!' nella sezione poesia italiana a tema libero, Premio Unicamilano.
" Come canzone dal verso breve e ritmato, l'autore denuncia la natura del genere umano, caduca ed effimera, in un pessimismo che riconduce all'origine e alla fine di tutte le cose."
Torneo Letterario organizzato dall'Associazione Culturale Unicamilano.
Grazie.

Nel link che segue, alcune delle foto che mi riguardano della premiazione.
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.841193802625416.1073741836.209341742477295&type=3

domenica 14 giugno 2015

FOTOGRAFIE

Chiudi gli occhi e guarda il mare.
Quant'è bello guardare l'onda arrivare a riva,
guardarla mentre si alza e poi si butta
salendo piano piano, mentre tenuta dal mare,
che non vuol farla scappare.

Ho voglia di accarezzarti il viso.

Per un attimo zittisci il tutto.
Ascolta il vento, il suo fischio,
ascolta il silenzio, gli uccelli e quell'onda.

Ho voglia di restarti accanto.

Esci di casa, di notte,
con la luna, maestra d'orchestra.
Senti che musica offre la natura.
Ascolta questo battito ..

Ho voglia di abbracciarti forte.

Apri gli occhi ..


.santoRsaraco

*liberamente ispirato da 'Oceano Mare' di A.Baricco.

MENTRE PIOVEVA (ho sorriso)

Piove.
Mi piace parlare dei bambini.
Mi  piace stare fermo a guardarli.
Mi piace il loro viso,
quella boccuzza simpatica,
a volte, perchè senza denti.
Mi piace, perchè se li guardi
ti guardano,
si mettono in mostra,
ti rendono partecipe del loro fare.

Ero su un pullman, tornavo da lavoro
tutto fradicio e sporco.
Una giornata pesante.
Di fronte a me una madre
fa sedere la sua bimba.
Io la guardo, troppo bella.
Lei sorride, e parla, parla tanto,
con la madre.
Poi, la madre, prenota la fermata,
e quando le porte, si aprono,
la bambina si volta e mi saluta.
Pioveva, ma ho sorriso.

Mi piace parlare dei bambini
e mi dispiace vederli da soli, alcuni,
sfruttati e umiliati.
Ce ne sono anche di viziati e mal(e)educati,
ma non si può mal parlare dei genitori
finchè non si conoscono le loro ragioni (anche sociali).

Mi piace, quando scrivo,
metterli in paragone
con dei momenti della vita
e fotografarli dentro qualche rigo.

L'innocenza di un bambino
è un arcobaleno dopo la pioggia,
è la prima giornata di estate
dopo un lungo inverno,
è la sicurezza d'un sorriso
che fa importante anche la più cupa storia.

Piove da ore,
resto a casa, senza fame.
Scriverò che ho sorriso,
tornando a casa,
mentre pioveva.


.santoRsaraco

martedì 9 giugno 2015

Frutto di un albero acerbo

Ciò che racconto non va ascoltato,
ciò che prometto, dimenticato.
Son spettatore di guerre e naufragi,
son testimone di morte e immigrati,
di nuove leggi, dei tanti tagli,
dei laureandi, disoccupati,
di porte chiuse, di tangenziali.
Ciò che ti dico, non ascoltarlo,
ciò che prometto, non ha più senso.
Son diventato talmente grasso
da non pesare più cosa mangio.
Se puoi allontanati da questo spazio,
non ho più niente da pignorarti.
Ciò che ho promesso, non era vero,
soltanto frutto di un albero acerbo.


.Santo R Saraco

venerdì 5 giugno 2015

Muore l'Arte

Muore l'Arte, senza nome,
muoiono danze, musiche e parole,
senza la firma di qualcuno.
E non c'è un cazzo da fare,
non c'è interesse, nessuno ci crede
e non ha voglia di farlo.
Povero artista senza capitale,
senza un gran nome nel sociale,
devi sperare, combattere e non mollare,
per farti notare e poi contare,
senza contare su amici e parenti,
ne tantomeno conoscenti.
Tu corri, guarda il traguardo, e vai,
a testa alta,
e se riuscirai a varcare la soglia,
voltati indietro e manda tutti a fanculo,
perchè solo allora, la tua roba, piacerà tanto,
e per dire grazie a chi ti ha snobbato,
a chi se n'è fregato, a chi si è allontanato.
Forse la più grande soddisfazione,
e avercela fatta senza nessuno,
e guardare dall'alto la gente corrotta
da una mente contorta,
che fa il solo interesse di chi non ha più bisogno
di un applauso di sostegno.
Ecco l'Arte, che muore pian piano,
perchè non serve esser bravo,
ma se non lo sei sei lontano,
serve il contorno, che ti aiuta a contare,
se disposto a darti una misera mano.

                                                 .santo r saraco

mercoledì 3 giugno 2015

UNA PROMESSA

Si sentiva triste e solo,
aveva in tasca una moneta,
ed una mano mutilata.

Sapeva d'essere imperfetto,
lo è stato in quel passato maledetto
che rivive adesso, e rivivrà domani.

Teneva stretta una speranza,
o forse un sogno, una promessa.
Ci credeva, aspettava.

Volle girare il mondo,
lo volle fare non toccando terra,
lo volle fare di nascosto.

Fu padre di un bambino
che crebbe senza un padre,
perchè mandato a morire.

E fu spogliato, umiliato,
maltrattato, derubato.

Gli rimase addosso una maglietta,
e in una mano, la promessa
che portò con se,
senza mai perderla.

                                 .santoRsaraco