mercoledì 11 maggio 2016

A PROPOSITO DI SCARPE ... (m'incammino)

LA NUOVA POESIA di SANTO R SARACO.

E finalmente, cammino.
M'incammino, su strade fatte apposta
per ospitare le mie scarpe, i piedi e me,
su una strada fuori città,
su una strada che non si sà.
M'incammino, lento, a tratti,
veloce, se mi va, a tratti, se non mi va.
M'incammino, scalzo, per sentire dolore,
su chiodi arrugginiti abbandonati dai carpentieri.
E m'incammino con ai piedi le scarpe
nuove o slacciate, non ha importanza,
per calpestar la terra che mi tiene in piedi.
M'incammino su strade che non vogliono
smettere di allungarsi mano a mano, o piede a piede.
Attraverso mari e monti
e guardo il mondo, in movimento.
Cerco una possibile storia impossibile,
o cerco te, o cerco me.
M'incammino e a volte cado,
mi rialzo, poi ricado,
a volte muoio in mare,
a volte le mie scarpe si colorano
di rosso, di nulla, si fermano
stanche, o perchè ammazzate.
C'è il mondo che gira,
che mi gira intorno,
e non posso stare fermo
e sperare di schivarlo.
M'incammino e ricomincio,
vedo gente andare oltre,
questa è gente con le palle
che sorpassa chi la guarda.
Io m'incammino, non mi so fermare,
vestito da lavoro cerco un posto dove stare
ad osservare ciò che ho attorno,
quest'attorno che d'altronde
non mi prende la mano.
Chissà cosa c'è oltre questa montagna
che immobile copre chissà quante cose
ancora da scoprire, chissà quante strade
ancora da rifare.
Son Vagabondo perchè conviene,
je suis vagabondo perchè mi piace...

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A PROPOSITO DI SCARPE (VideoPoesia)

martedì 4 agosto 2015

IL LAMPIONE E LE ZANZARE

Vedrò la gente sparare,
vedrò la gente sparire,
vedrò la gente ingoiare
le gocce di pioggia più amare.
Vedrò anche il tempo passare,
le notti insonni a capire,
le facce strane allo specchio,
la grandine a primavera.
Vedrò un bambino giocare,
vedrò una madre sognare
dopo un marito infedele.
Vedrò degli occhi blu,
vedrò negli occhi blu,
vedrò un aereo in volo
con dentro l'oggi e un domani,
vedrò il ritorno e l'andare.
Vedrò un lampione scaldare,
di notte, le zanzare.
Vedrò un libro narrare
ed un lettore incantarsi.
Vedrò, forse, le stelle
a San Lorenzo cadere.
Vedrò la luna d'estate
da dove non è più terra,
da dove non è ancora mare,
e non importa se solo
o innamorato,
vedrò le cose di sempre,
ancora.
Sempre.

giovedì 30 luglio 2015

IL VECCHIO E LA BANCA

Successe.
Ci fu una notte che tuonò
ed un anziano di fronte a una banca, che s'incendiò.
Ci fu il giorno giunto dopo che tutto raccontò
e la banca di buon mattino che di tutto fece
per sgomberare chiunque c'entrasse con l'azienda in questione,
tranne che i giornalisti locali, giunti a fotografare,
a filmare e intervistare chiunque sapesse sul fatto accaduto,
senza in fondo scoprire, e senza voler in fondo scoprire,
che nesso ci fosse tra l'anziano fuochista e la banca di fronte.
Tutto fece scalpore, tutto il giorno una gara
per sapere, informare, capire il perchè, per quanto e per come.
Quella notte tuonò, quel vecchio morì,
quel giorno la banca  prestò più milioni alla gente.
Le famiglie dell'anziano, indagate,
si fecero belle, in tv e nelle radio, per condannare
il colpevole e l'azienda di quel gesto strappalacrime e folle,
dapprima, ma dopo, a notizia passata,
dell'anziano solo un quadro su un comodino
e una foto e una frase in bella vista al camposanto.
Il vecchio fu colto da un malore improvviso,
perse il lavoro, la voce, e per poco la vita
quando fu pignorato dalla banca e equitalia,
che non ebbero più niente da quel vecchio pazzo,
che all'ennesimo sfratto,
si presentò a quel palazzo convinto e sicuro
per morire da solo senza più nulla da dare.

giovedì 23 luglio 2015

QUEST'ESTATE

Sono stanco, esco di rado,
voglio il mare a colazione
e il fresco di montagna tutto il giorno.

Quest'estate già presente
si fa sentire, grida il suo nome.
Afa e aria condizionata
le sue armi di distruzione di massa.

Quest'estate, forte e viva,
ci accompagna al prossimo autunno,
vestendo i panni della buona stagione
perchè di ferie ci fa perire.

Sono stanco e quel che ci vuole
è un'insalata di pomodori,
sotto l'ombra di un fico in giardino
per avere il frutto a portata di mano.

Sono stanco, ma respiro,
non c'è più il tempo, non più le corse,
andrò a mare col sole al tramonto
(e) all'ombra della Sila e dell'Aspromonte.

.santoRsaraco
https://www.facebook.com/pages/Santo-R-Saraco/209341742477295

sabato 18 luglio 2015

MESSAGE (for you!)

It's a message for you!
Suona la sveglia, il cellulare,
suona la sveglia del cellulare.
Mi alzo dal letto, di fretta,
mi sciacquo, mi vesto e corro via.
Sempre di corsa ogni mattina,
ma sempre puntuale, ogni mattina.
It's a message for you!
Pausa pranzo all'ombra di un container,
quel fresco estivo che mi piace,
e dormire, dieci minuti per tre ore.
Dormire per tre ore in dieci minuti.
Poi è già tempo di ricominciare.
It's a message for you!
Il momento più bello, tornare a casa,
meno bello il traffico, in tangenziale.
Lavarsi di corsa e poi fare altro.
Un amaro al circolo o una birra al pub,
un concerto dovunque, o sala prove o poesia,
qualunque cosa purché riempia lo spazio
tra il lavoro ch'è passato e quello ch'arriverà.
It's a message for you!
Tra poco il rientro, l'amico letto,
dormire ancora, quel poco che basta
per riposare occhi, fisico e mente.
Ma ora una cosa...
perchè cazzo stò qua fermo, incantato
a guardare questo tabellone pubblicitario?
"It's a message for you!"

lunedì 6 luglio 2015

DENTRO UN SOGNO

Esco di casa, fuori dal mondo.
Mi si avvicina una signora, dice:
"Guarda che bei colori, guarda fin dove puoi,
dimmi cos'è che provi, guardando il mondo da così in alto".
"Mi piace", rispondo, "tanto,
se chiudo gli occhi ho come la sensazione
di sentire il mare, le sue onde, il vento,
le grida e le parole di ogni essere vivente".
E così sto in silenzio. Mi piace.
Mi viene in mente la spiaggia, la sabbia,
l'erba annaffiata dal cielo dopo una giornata afosa,
e il quant'era bello buttarsi li in mezzo,
rotolarsi e star bene,
sentire tra le mani il fresco di quel verde,
riconoscerne gli odori, il gusto di quei frutti di stagione.
E rimango ancora con le palpebre abbassate
per ricordare, immaginare, e in quel momento
riavere tutto a portata di mano.
"Svegliati", sento gridare, "svegliati",
e mi sembra mia madre.
"Svegliati", ancora una volta,
"Ti movi ca si fàcia tardi?"
Così di scatto riapro gli occhi ..
tutto era un sogno, o forse no?
Perchè non è sudore, ma acqua fresca,
e tutt'attorno verde e l'ombra
dell'ulivo più grande e più vecchio,
davanti a me una donna ..

.santoRsaraco

sabato 27 giugno 2015

CAPITAN NAUFRAGIO

Ho deciso cosa fare.
Aspirerò a diventare Capitano
di una nave, da crociera possibilmente,
specializzato in abbandono, dopo il naufragio.
Grande responsabilità, da non sottovalutare,
sulle spalle avrò accuse abbastanza gravi.
Farò così, prima di pubblicare
un mio prossimo libro,
così d'aver poi la sicurezza
di vendere un mare di copie.
Una raccolta di anime, sopravvissute,
di anime segnate e morti annegati,
di anime che sempre si porteranno dietro
quel film maledetto dal finale crudele.
Tanto che importa se hai fatto del bene,
se hai fatto del male,
la gente comunque ti seguirà, perchè famoso.
Farò così, da vincitore
sfoglierò le pagine in faccia a chi mi applaudirà,
e contento e con soddisfazione
ringrazierò per l'occasione.
Così ho deciso, l'udienza è conclusa,
aspirerò a diventare
Capitano di una nave.